più profonda e pescosa. Nei trabocchi di scoglio e di molo
un capanno sulla palafitta funge da ricovero per il pescatore in attesa di
ritirare la rete, da ripostiglio per gli attrezzi o da protezione per l'argano
che muove le funi. Per secoli sono stati fonte di sostentamento di interi nuclei
familiari ; il pescato oltre ad essere consumato in casa veniva scambiato con
altri generi o veniva venduto sullo stesso trabocco o su bancarelle improvvisate
ai bordi della strada. Presenti in diverse aree della costa
adriatica, in Abruzzo si concentrano sulla costa
chietina, nel tratto che va da Punta Acquabella nel comune di Ortona, fino a
Vasto. Caratteristici di questa zona sono i trabocchi sugli scogli, ma nei porti
di San Vito e Vasto sono presenti anche i tipici trabocchi di molo, numerosi nel
porto di Pescara e di Giulianova. Trabocchi di fiume sono visibili lungo il
Pescara e alla foce del Sangro. I
Trabocchi sono parte integrante del paesaggio abruzzese. Non solo perché
architetture consuete e ormai indissolubilmente legate alla linea della costa,
ma soprattutto perché proprio dagli elementi di quel paesaggio prendono vita.
Dal legno delle acacie che crescono dietro le spiagge, all’albero caduto accanto
alla riva del fiume, da assi e altri relitti che il mare restituisce dopo le
tempeste. Costruiti sugli scogli, sui moli, o in riva ai fiumi, simili a un
prolungamento della terra nell’acqua, sono il frutto di un’architettura
spontanea che nessuno spazio lascia agli elementi decorativi. Ogni asse, ogni
fune, ogni chiodo recuperato chissà dove, ha la propria funzione, una ragione
per essere là dove si trova. La loro
bellezza é assolutamente casuale. Antichissimi ed effimeri al tempo stesso,
diversi l’uno dall’altro e continuamente cangianti per i costanti aggiustamenti
necessari alla loro sopravvivenza, negli ultimi due secoli hanno incantato
viaggiatori e poeti. Il loro aspetto ancora oggi affascina con quell’intreccio
di travi e funi così fragile e leggero allo sguardo, quanto flessibile e
resistente alla furia delle mareggiate più temibili. Quasi tutti sono stati ricostruiti negli
ultimi anni, hanno però perso da tempo la loro funzione economica che nei secoli
scorsi ne faceva principale fonte di sostentamento di intere famiglie di
traboccanti”. Oggi che il mare é diventato povero di frutti, la pesca dal
trabocco é più uno svago domenicale che un’attività economica.
